Diciamolo, non sono sempre stata una sportiva. Chi mi conosce non è che abbia dei grossi ricordi di me che compio grandi gesti atletici. In passato sì, ho avuto un brevissimo periodo di attività agonistica come mezzofondista che è durato dagli undici ai tredici anni. Poi si sa com'è... l'adolescenza, l'autodistruttivismo, e una certa insofferenza verso l'agonismo e la fatica sportiva mi hanno tenuta lontana da una sana e regolare attività fisica per tutta la gioventù. Adesso, all'alba del trentennio, mi trovo a riscoprire il piacere di fare esercizio fisico. Come mai? Perché adesso ne ho il tempo. Sono una musicista che ha smesso di voler diventare una professionista, e da quando il fulcro - il buco nero, direi - della mia vita non è più la musica (prove con la band, registrazioni, concerti, incontra quel tizio, scrivi comunicati stampa, cura i contatti, organizza il tour, tieni sempre l'occhio sui social network), mi sono ritrovata ad avere un SACCO di tempo libero. Tempo libero che, da egoista quale sono, ho deciso di dedicare a me stessa.
Naturalmente mi sono presto resa conto che la cosa mi appassionava e mi affascinava, per cui credo che in futuro troverò sempre del tempo da dedicare all'allenamento del corpo.
La prima cosa che ho fatto è stata quella di cercare un corso di arti marziali: mio padre mi ha in qualche modo trasmesso una certa sensibilità verso questo tipo di arti, ed era una di quelle cose dalla quale sentivo di essere attratta ma che ho sempre sacrificato per far spazio ad altro. E poi anche perché in fondo in fondo sono una testa calda pazza irascibile e credo che ognuno di noi debba trovare il modo di sublimare le proprie pulsioni negative e trasformarle in altro. Così ho iniziato a praticare Wing Chun, uno stile di kung fu molto pratico ed essenziale, che si dice ideato da una donna per una donna. Il che, se fosse vero, spiegherebbe molte cose: l'economia di movimento, la fluidità, la cedevolezza, l'uso intelligente dei movimenti per evitare lo scontro di potenza. Ma di tutto questo ne parlerò meglio più avanti.
Dopo un anno di solo Wing Chun mi sono resa conto che, se volevo ottenere maggiori risultati, dovevo completare gli allenamenti (che si tengono solo due volte a settimana per un'ora e mezza) con un'adeguata preparazione atletica. Così mi sono iscritta in palestra.
Ed è qui che sono nati i primi (affascinanti) problemi. Il mio maestro di Wing Chun è un purista che non toccherebbe un attrezzo in palestra neanche con un bastone, per cui farmi fare un piano di allenamento da lui era fuori discussione. Di contro, gli istruttori in palestra hanno una visione un po'...tubolare dell'attività fisica, che si regge sull'articolazione più o meno standard e più o meno "a casaccio" di programmi da eseguire agli attrezzi che non tengono conto di molti fattori (come ad esempio, il fatto di essere dei programmi di allenamento complementari di altre attività), ma che sembrano considerare un unico criterio: il genere sessuale. Se sei uomo: poche ripetizioni massicce perlopiù per la parte superiore del corpo. Se sei donna: ripetizioni infinite per la parte inferiore. Affidarmi a un personal trainer per me sarebbe la cosa più sensata ma anche più dispendiosa. Ma dato che ne ho la voglia, e ripeto il tempo, trovo affascinante documentarmi io stessa con quello che si trova su internet e testare su me stessa. Esistono migliaia di siti e forum dedicati all'attività fisica, si trova tanta spazzatura ma anche gente preparata e appassionata che presta volentieri il suo parere professionale.
Così in qualche modo credo di essermi fatta non dico una cultura, ma un piccolo bagaglio di conoscenze che vanno bene innanzitutto per me. Ho pensato che forse potrei condividerli o discuterne con altri. Non sono un'istruttrice di fitness, nè una fisioterapista, nè ritengo di avere le conoscenze o le competenze per farlo. Sono solo un'appassionata dell'attività fisica che testa su sè stessa modi e metodi per stare in forma e per ottenere determinati obiettivi. Sudando e faticando, giorno dopo giorno!
